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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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LA TRUFFA TOSSICA DELLA GEOTERMIA ANCHE IN PARLAMENTO PDF Stampa E-mail

ZACCAGNINI (GAPP), ZAN (SEL) E ZOLEZZI (M5S) IL  6.12.13 HANNO PRESENTATO UN'INTERROGAZIONE SULLA GEOTERMIA  TRA IL LAGO DI BOLSENA E ORVIETO.

GEOTERMIA CHE FOLLIA. INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLA SITUAZIONE A CASTEL GIORGIO

06/12/2013 : 16:46

 

(NewTuscia) - VITERBO - Di seguito il contenuto dell' interrogazione parlamentare presentata dagli on.li Zaccagnini (GAPP), Zan (SEL) e Zolezzi (M5S) sulla vicenda geotermia di Castel Giorgio.

 

(NewTuscia) – VITERBO -In data 8 novembre 2013 il settimanale,” l’Espresso”, riportava il seguente pezzo a firma di Paola Pilati, dal titolo-“ Geotermia che pacchia, soci nel Liechtenstein. Sponsor illustri. Emendamenti su misura. Così un ricco progetto della Tuscia supera ogni ostacolo”. Nell’articolo si descrive come- “ Dopo vento e sole, è il momento della geotermia. Energia rinnovabile a pieno titolo, e quindi sovvenzionata  con i soldi della collettività. Il territorio italiano è ricco di riserve di calore sotterraneo e così le ultime leggi in materia l’hanno incentivata, tanto che oggi i permessi di ricerca sul territorio sono 45 ed una altra quarantina le domande al Ministero dello Sviluppo Economico( Mise). Zona preferita il centro  Italia: Toscana, Umbria, Lazio. Ma proprio dalla Tuscia la zona geografica alla convergenza di queste tre regioni, sta arrivando una bella grana per i Ministri Flavio Zanonato ( Sviluppo) ed Andrea Orlando ( Ambiente) mezza dozzina di comuni fra cui Orvieto, Acquapendente e Montefiascone, si sono coalizzati per bloccare il progetto di una centrale geotermica a Castel Giorgio, a nord est del lago di Bolsena. Di mezzo ci sono la sicurezza di una falda acquifera e la stabilità di interi paesi costruiti sul tufo, in un ‘area in cui i terremoti si sono fatti sentire, dicono gli amministratori comunali affiancati da associazioni cittadine[…] Come mai un progetto che stava per essere bocciato, dalla Regione Umbria in base all’impatto ambientale, ora è in corsia preferenziale al Ministero dell’Ambiente per essere realizzato? Dichiara Claudio Margottini assessore all’ambiente del Comune di Orvieto e geologo di fama internazionale.” Nello stesso articolo si descrive il progetto nello specifico: “ Una società costruita ad hoc nel maggio scorso: la Itw & Lkw Geotermia Italia capitale 200mila euro. Unico azionista   Itw & Lkw Beteinlinguns Gmbh, Austria. Separando le due sigle si arriva poi a Liechtenstein, dove la Itw è una società di costruzioni e la Lkw è una società elettrica. Ma prima ancora che la joint venture fosse costruita già camminava con un “project supervisor” illustre Franco Barberi: vulcanologo, in passato capo della protezione civile, e poi imputato nel processo sul mancato allarme del terremoto dell’Aquila. Lo aveva depositato nel 2011 al Mise. Nel 2012 la commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie del Ministero da  il suo parere favorevole. E Barbieri fa parte di quella commissione. Conflitto d’interesse […]. Ma non è l’unico:...”entra in scena anche la forte attenzione di un altro grand commis, il presidente della commissione tecnica di valutazione di impatto ambientale del ministero dell'Ambiente, Guido
Monteforte Specchi, che firma un parere per conto della Itw&Lkw e
partecipa a suo nome alla riunione della Regione Umbria dove c'è aria di
ostacoli al progetto ... Nonostante gli illustri sponsor per aggirare lo stallo che la centrale rischia per le perplessità degli enti locali, arriva a metà luglio un emendamento del Decreto del fare, naturalmente in notturna, e tutti i progetti geotermici pilota( Castel Giorgio è uno dei dieci), non dipendono più dal via libera delle Regioni, ma solo dei ministeri.”

La Provincia di Viterbo e il Comune di Bolsena con la collaborazione delle associazioni ambientaliste e i comitati cittadini dell'Orvietano, della Tuscia e del lago di Bolsena (Rete Allarme Geotermia) hanno organizzato a Bolsena (Viterbo) lo scorso 26.10.2013  un convegno  sulle problematiche indotte dallo sfruttamento delle risorse geotermiche. All'incontro hanno preso parte esperti a livello nazionale, quali il prof. Marco Mucciarelli, direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste, che si è soffermato sulle relazioni tra attività umane nel sottosuolo e la possibile attivazione di sismi, tematica molto presente all'estero ma misconosciuta in Italia.Dice Mucciarelli : "In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale." L'ing Piero Bruni, con alle spalle una estesa attività geofisica, si è invece soffermato sul fatto di come l'altopiano dell'Alfina ed il sottostante lago di Bolsena siano importanti riserve di acqua potabile per l'Umbria ed il Lazio e che possono essere compromesse dall'installazione di tali impianti, in quanto i fluidi geotermici reiniettati a pressione nel sottosuolo possono risalire attraverso le fratture del terreno inquinando con arsenico ed altre sostanze cancerogene le falde acquifere sovrastanti utilizzate dalla rete idropotabile. Inoltre l'elevata fragilità sismotettonica ed un contesto edilizio fortemente vulnerabile, com'è quello dei centri storici della "civiltà del tufo", sconsigliano l'installazione di tali impianti (terremoti a Tuscania nel 1971 (31 morti) e a Castel Giorgio nel 1957 (centinaia di case distrutte).Il Prof. Claudio Margottini, geologo di livello internazionale ed assessore all'ambiente del comune di Orvieto, ha affermato che -pur non dichiarandosi contrario al possibile uso della geotermia quando essa ha elevati contenuti di "eticità" , ovvero rispetta l'ambiente e la salute dei cittadini- la fragilità sismotettonica delle aree dell'Alfina e del lago di Bolsena sconsigliano vivamente l'installazione di tali impianti.

E’ del resto ormai dato acquisito in letteratura scientifica che alcune attività umane che interferiscono con il sottosuolo siano cagione di eventi sismici di varia intensità, arrivando anche a provocare danni ingenti e pericolo per le vite umane. Già sono molti gli episodi per i quali si è stabilita la correlazione tra terremoti e attività antropiche, dall'Europa agli Usa; l'ultimo episodio -per restare vicino a noi- che risale al 21 luglio scorso, è quello di San Gallo in Svizzera, immediatamente associato dal Servizio Sismico Svizzero (SED) "alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico" che segue peraltro quello dell'8 dicembre 2006 a Basilea, sempre correlato alla attività geotermica; in entrambi i casi l'attività è stata sospesa. Diversamente accade da noi dove anche abbiamo avuto sul Monte Amiata un forte terremoto il 1 aprile 2000 con successive fuoriuscite di fanghi geotermici, che hanno prodotto ingenti danni e per puro caso non hanno causato lutti, ma il funzionamento degli impianti geotermici continua indisturbato.

Se i Ministri in indirizzo sono a conoscenza dei fatti narrati, quali iniziative intendano intraprendere? non sarebbe opportuno rivedere le modificazioni apportate alla Legge 9 agosto 2013, n. 98 di conversione in legge, Decreto Legge 21 giugno 2013, n. 69, che ha disposto che gli impianti geotermici pilota sono di competenza statale?