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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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1180 morti sul lavoro nel 2012 PDF Stampa E-mail

 

Nel 2012 sono morti 1180 lavoratori (stima minima) di cui 622 SUI LUOGHI DI LAVORO ( tutti documentati). Si arriva a superare il numero totale di oltre 1800 vittime se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle strade che sono considerati (giustamente), per le normative vigenti, morti per infortuni sul lavoro a tutti gli effetti. L'Osservatorio considera "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età. Molte vittime non hanno nessuna assicurazione e muoiono lavorando in "nero"ed intere categorie non sono considerate morti sul lavoro. Praticamente sono morti sul lavoro invisibili. Vedrete quante di queste morti, come gli anni scorsi, spariranno dalle statistiche ufficiali quando ci sarà il resoconto del 2012, che è sempre intorno a -20% rispetto ai rilevamenti dell'osservatorio.

 

I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO PER CATEGORIA.

Agricoltura il 33,3 % delle vittime sul totale sono in questo comparto, ben 109 agricoltori sono morti schiacciati dal trattore e rappresentano oltre il 17% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. Edilizia 29% sul totale, in questa categoria 75 lavoratori sono morti per cadute dall'alto, 34 sono morti per essere stati travolti da un mezzo da loro guidato o da terzi, o uccisi da materiale su cui stavano lavoravano, 10 lavoratori in edilizia sono morti fulminati. Industria 11,4%, quest'anno molte di queste morti sono state provocate dal terremoto in Emilia, le morti in questa categoria sono quasi tutte concentrate in piccole e piccolissime aziende. Servizi 5,8%. Autotrasporto 6,1%, Il 3% Esercito Italiano (Afghanistan). Il 2,7% nella Polizia di Stato(tutte le morte causate in servizio sulle strade). Il 10,8% dei morti sui luoghi di lavoro sono stranieri e di questi oltre il 30% sono romeni. Eta' delle vittime: l'8% % hanno meno di 29 anni, l'11,1% dai 30 ai 39 anni, il 21,1% dai 40 ai 49 anni, il 18,4 %dai 50 ai 59 anni , l'11,4% dai 60 ai 69 anni , il 13,8% ha oltre 70 anni. Del 14,5% non siamo a conoscenza del’età.

 Morti sui luoghi di lavoro nelle regioni e province.

L'unico parametro per le morti sul lavoro ritenuto valido per l'Osservatorio, nella valutazione dell'andamento di una provincia e di una regione, è il rapporto tra il numero di morti e la popolazione residente. Gli altri parametri, se non quelli della professione, dell'età e della nazionalità non hanno nessuna importanza al fine della prevenzione e delle statistiche e questo perchè a morire per una percentuale elevatissima sono lavoratori che non hanno nessuna assicurazione, che lavorano in nero e che nulla hanno a che fare con l'indice occupazionale di una regione o provincia.

 La Lombardia ha 80 morti e ha già superato del 2,5% i morti dell'intero 2011, la provincia di Brescia con 21 morti risulta prima in questa triste classifica, come negli ultimi anni Brescia è sempre ai vertici delle province con più morti sui luoghi di lavoro, provincia di Bergamo 15 morti, di Varese 10 morti, di Milano 7, di Pavia e Lodi 5, di Monza 3, di Como e Lecco 2, di Mantova 5, di Sondrio 4. Emilia Romagna 63 morti compresi i lavoratori deceduti sotto le macerie del terremoto del 20 e 29 maggio, province di Modena 18 morti, di Ferrara 9, di Bologna 8, Reggio Emilia 7 morti, Piacenza 5 morti, Forlì Cesena 4 morti, Parma 3 morti, Ravenna e Rimini 3 morti. Piemonte 43 morti, la provincia di Torino risulta in questo momento con 21 vittime la prima in Italia assieme a quella di Brescia per numero di morti sui luoghi di lavoro, provincia di Cuneo 10 morti, 3 morti in provincia di Alessandria e Novara, 2 morti ad Asti e Vercelli, 1 morto Verbania e Sondrio. Sicilia 44 morti, provincia di Catania 11 morti, di Trapani 6 morti, di Palermo e Caltanisetta 5 morti, Agrigento e Messina 4 morti, Siracusa e Ragusa 3 morti, Enna e Agrigento 2 morti. Campania 42 morti, provincia di Salerno 15 morti, di Avellino 10 morti, Benevento 9 morti, Napoli 6 morti, Caserta 1 morto. Toscana 38 morti (47 con i morti in mare sulla Costa Concordia affondata sulle coste dell' isola del Giglio), dei due fratelli del peschereccio affondato al largo di Livorno e di un sub), la provincia di Arezzo 7 morti, Firenze e Pisa 6 morti, Grosseto e Livorno 5 morti, Massa Carrara 4 morti, 3 morti Lucca, Siena e Prato 1 morto. Veneto 41 morti con le provincia di Verona 11 morti, di Padova 8 morti, di Treviso e Belluno 6 morti, di Vicenza 5 morti, Rovigo e Venezia 3 morti. Abruzzo 27 morti con la province di Chieti con 12 morti, di Pescara 8 morti, Teramo 4 morti, L’Aquila 3 morti. Lazio 28 morti provincia di Roma 11 morti, di Frosinone 7 morti, Viterbo e Latina 5 morti. Puglia 28 morti, provincia di Bari 12 morti, Brindisi 6 morti, Foggia 6 morti, Lecce e BAT 2 morti, Taranto 1 morto. Calabria 24 ( NON SONO COMPRESI I 6 MORTI IN ITINERE NEL FURGONE INVESTITO DAL TRENO IN PROVINCIA DI COSENZA) morti, provincia di Cosenza e di Reggio Calabria 6 morti, di Catanzaro 5 morti, Vibo Valentia e Crotone 3 morti. Trentino Alto Adige 21 morti, provincia di Bolzano 12 morti, di Trento 9 morti.

Liguria 20 morti, provincia di Genova 10 morti, di Savona 5 morti, La Spezia 3 morti, Imperia 2 morti. Friuli Venezia Giulia 14 morti, provincia di Pordenone e Udine 4 morti, di Gorizia 3 morti, Trieste 2 morti. Marche 13 morti, provincia di Ancona 7 morti, Macerata 3 morti, Ascoli Piceno 2 morti, Pesaro Urbino 1 morto. Umbria 12 morti, provincia di Perugia 9 morti, di Teramo 1 morto. Sardegna 15 morti, 5 morti nella provincia di Oristano, 4 in quella di Nuoro , Medio Campisano 3 morti, 1 morto Carbonia Iglesias, Ogliastra, Cagliari e Sassari. Basilicata 7 morti, 4 morti nella provincia di Matera, di Potenza 3 morti.Molise 4 morti, provincia di Campobasso 3 morti, 1 morto in provincia di Isernia. Val D'Aosta, Aosta 2 mort1.

 

Non sono segnalati a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali"

Nel 2011 ci sono stati più di 1170 morti, di cui 663 sui luoghi di lavoro + 11,6% sul 2010. Per approfondimenti sui lavoratori morti per infortuni sul lavoro nel 2011 andare nella pagina dell'1 -1 e 3- 1 del 2011 dell'Osservatorio. Ci sono cartine geografiche con il numero di morti sui luoghi di lavoro per ciascuna provincia italiana e grafici inerenti all'età, professione e nazionalità dei lavoratori vittime d'infortuni mortali.

Carlo Soricelli http://cadutisullavoro.blogspot.com .

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