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l'acido solfidrico fa bene alla salute .... PDF Stampa E-mail

Dal sito di Enel, "Geotermia News" si legge questo articolo, secondo il quale l'acido solfidrico è addirittura "protettivo". L'Agenzia regionale sanità (ARS) toscana sostiene la mistificazione.

Data: 26/10/2012.

Geotermia e salute: studio toscano e studio internazionale a confronto

 

Gli aggiornamenti dello studio ARS/CNR nelle aree geotermiche toscane sono stati presentati in un seminario e confrontati con uno studio internazionale condotto in Nuova Zelanda

Al seminario organizzato dall'ARS (Agenzia Regionale Sanità) Toscana, "Geotermia e salute. L'esperienza neozelandese e toscana", sono stati presentati in anteprima, i dati dello studio condotto a Rotorua per il governo americano della Nuova Zelanda, da Michael Bates e Bruce Reed, epidemiologi dell’Università della California.

 

Rotorua è un’isola vulcanica dove la popolazione è sottoposta ad emissioni naturali di acido solfidrico, e rappresenta il gruppo di popolazione più ampia al mondo (60 mila persone) sottoposta a queste emissioni, analoghe a quelle delle zone geotermiche.

Il seminario ha fornito l’aggiornamento dello stato delle conoscenze sui profili di salute delle popolazioni esposte alle emissioni geotermiche, riportando una sintesi degli studi condotti da Michael Bates e dai suoi collaboratori a Rotorua in Nuova Zelanda e di quelli condotti dall'ARS Toscana e dal CNR di Pisa nei comuni geotermici toscani: è stata quindi l'occasione per mettere a confronto e discutere i risultati delle due indagini.

Sono pochi, infatti, gli studi epidemiologici che valutano come le emissioni geotermiche possano incidere sulla salute, perché poche sono le popolazioni nel mondo che vivono –come in Toscana– in aree geotermiche, dove l’aria è mescolata con i vapori naturali emessi dalla terra o con quelli degli impianti per la produzione energetica.

Lo studio dell’ARS e del CNR di Pisa, condotto tra il 2009 ed il 2011 nelle aree geotermiche toscane per valutare come e se le emissioni caratteristiche di queste attività possano incidere sulla salute, aveva evidenziato criticità sanitarie soprattutto nell’area amiatina, meno in quella tradizionale di Larderello.

Le criticità evidenziate non potevano però, secondo quanto si leggeva nelle conclusioni dello studio stesso, essere ricondotte, come causa, direttamente alla geotermia.

La maggior rilevanza di alcune patologie (sopratutto relative all'apparato respiratorio ed urinario) suggerivano perciò un approfondimento specifico ulteriore per identificarne le cause in maniera più puntuale.

I risultati delle nuove analisi, hanno confermato molti dei risultati dello studio originario: i maggiori cambiamenti riguardano le statistiche di ospedalizzazione rispetto a quelle di mortalità.

In particolare, il CNR ha presentato i dati rielaborati sulla base dei diversi livelli socio-economici dei comuni di residenza (indice di deprivazione) e delle classi di età in cui gli eccessi si manifestano. L’ARS ha presentato invece gli aggiornamenti dei dati di mortalità e morbosità di ulteriori anni di osservazione, oltre ai dati su alcuni stili di vita dei residenti nei comuni geotermici dell’area amiatina.

 

Sono stati inoltre presentati in dettaglio alcuni aspetti dello studio riguardanti la qualità dell’aria e dell’acqua nelle aree geotermiche ed è stato fatto il punto sugli interventi di prevenzione programmati dalla Regione Toscana per mitigare le patologie in eccesso rilevate in queste zone, come la vaccinazione per epatite B e pneumococco, lo screening per tumore del colon, le azioni per ridurre il consumo di fumo e di alcol.

Gli approfondimenti e gli aggiornamenti dello studio toscano nei comuni geotermici comprovano i problemi dell’area amiatina e le assai modeste criticità dell’area pisana. Si confermano gli eccessi di problemi di salute soprattutto nei maschi dell’area geotermica sud, senese e grossetana e la migliore salute, invece, dei maschi dell’area geotermica nord.

Scompaiono alcuni eccessi rilevati originariamente, come i tumori dell’apparato linfoematopoietico nelle femmine dall’area geotermica amiatina e le malatie neurologiche nei maschi dell’area pisana.

I risultati sono, quindi, ancora in linea con l’ipotesi che le emissioni geotermiche abbiano un ruolo del tutto marginale o assente negli eccessi delle malattie, ma indicano la necessità di mantenere alta l’attenzione, la sorveglianza e gli interventi, soprattutto nell’area amiatina.

Le informazioni sulla qualità dell’aria e dell’acqua confermano che le criticità rilevate nel passato per alcuni parametri, in particolare per l’arsenico nell’acqua, sono adesso decisamente ricondotte a valori nella norma. Per l’aria si confermano alcune differenze nei livelli di alcuni inquinanti, tra le aree geotermiche: i valori riscontrati non sono mai comunque al di sopra di quelli limite per la salute.

I dati dello studio condotto da Bates e Reed, sulla popolazione di Rotorua, l’isola vulcanica Neozelandese, non mostrano allo stato attuale delle analisi particolari criticità né per l’asma, né per alcune prestazioni cerebrali (memoria, umore e capacità intellettive). Per quanto riguarda l’asma, l’esposizione ad acido solfidrico, fino a certi livelli, sembra essere addirittura protettiva.

Nel corso del seminario è stato annunciato che nei prossimi mesi saranno disponibili dati più dettagliati di questo studio internazionale, che dovrebbero consentire di identificare con maggiore esattezza quali sono i livelli di esposizione nell’aria ad acido solfidrico da ritenersi privi di rischi per l’uomo. Lo studio sta, infatti, indagando possibili effetti su polmoni, occhi e sistema nervoso su un campione di 1.640 cittadini residenti.

L’incontro con Bates è stata l’occasione per avviare un confronto e una collaborazione scientifica con i ricercatori della Toscana, per approfondire i risultati dei rispettivi studi e per avere un punto di osservazione esterno e altamente qualificato, che potrà aiutare a verificare fattibilità e qualità delle iniziative di studio e delle azioni di miglioramento a salvaguardia della salute dei cittadini toscani.