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ILVA UCCIDE ANCORA PDF Stampa E-mail
 

Dal 1993 sono 45 gli operai che hanno perso la vita nell'acciaieria pugliese

Manifesto 30.10.2012
TARANTO. Claudio Marsella appena 29anni è stato schiacciato oggi da un locomotore di un treno che collega l'azienda con l'area portuale. E con la sua sono 45 le morti degli operai avvenute all'interno dell'Ilva di Taranto dal 1993. L'ultima disgrazia si era verificata l'11 dicembre del 2008 quando un lavoratore polacco, dipendente di un'azienda appaltatrice, cadde da un ponteggio dell'altoforno 4. Le morti bianche nel siderurgico tarantino sono state per le cause piu' disparate: molti operai sono deceduti in seguito a cadute da ponteggi di impianti, ad esplosioni di macchinari o al crollo di gru o perche' colpiti, nel corso delle fasi delle varie lavorazioni, da pesanti bramme o schegge di materiali; altri operai sono morti per aver inalato gas nel corso di lavori di manutenzione. Difficili da quantificare gli incidenti che, nel corso degli anni, hanno causato centinaia di feriti e ustionati. Da segnalare, infine, l'atroce fine del tarantino Saverio Paracolli, di 45 anni, morto il 10 aprile 2004 dopo sette giorni di agonia per un incidente avvenuto nel Tubificio 1: rimase incastrato fra un tubo e un'apparecchiatura usata per smussarlo.
L'Azienda ha deciso di sospendere l'attività in segno di lutto. "L'Autorità Giudiziaria sta effettuando i rilievi -ha precisato l'Ilva in una nota- ed ha posto sotto sequestro l'area. Non e' al momento ancora chiara la dinamica dell'incidente. L'azienda sta fornendo e fornirà tutto l'appoggio alle Autorità competenti per far luce sulla dinamica di quanto accaduto".
''Bisogna fare con urgenza la massima chiarezza sulle dinamiche dell'incidente, e sulle relative responsabilità che nel caso di questo tipo di accadimenti non sono mai vaghe o non accertabili''. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil Elena Lattuada, in merito all'incidente mortale avvenuto oggi nello stabilimento Ilva di Taranto. Inoltre, prosegue la dirigente sindacale, ''vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia e ai colleghi di lavoro del giovanissimo operaio morto oggi, insieme a tutto il nostro appoggio alle iniziative che si svolgeranno oggi e nei prossimi giorni nello stabilimento''. Secondo Lattuada ''ancora una volta bisogna pretendere rispetto per la vita umana e per le condizioni di lavoro delle persone, che non devono essere sacrificate ad una logica di profitto a tutti i costi e nel mancato rispetto delle norme. Ciò vale per le norme di salvaguardia della sicurezza, cosi' come per quelle della protezione della salute e dell'ambiente, cosi' come abbiamo sempre detto in merito alla vicenda più complessiva dell'Ilva'', conclude.