Salute, tra siccità e regali alle multinazionali
Centinaia di migliaia di famiglie e piccoli esercizi commerciali e turistici non avranno acqua corrente, nei prossimi mesi, in Toscana. Un disastro economico e sanitario annunciato. Il 2 aprile il presidente Rossi ha dichiarato lo stato di emergenza idrica, ma si è ben guardato dall’accennare al fatto che le responsabilità maggiori di questa emergenza vanno attribuite proprio alle politiche dissennate dei responsabili regionali ormai da decenni: sovra sfruttamento delle falde, inquinamento dei corsi d’acqua, cementificazione feroce, regalo dell’acqua alle grandi industrie (solo la raffineria ENI consuma acqua dolce quanto 5 città come Livorno), perdite dagli acquedotti di oltre il 40 %, nessuna politica della dissalazione dell’acqua di mare, ecc.
L’ultimo atto di violenza contro l’acqua e la popolazione si è consumato proprio poche settimane fa,
tra dicembre e marzo, nelle stanze della Regione: tutto l’apparato politico e tecnico impegnato ad approvare a tempi di record i piani Solvay in Val di Cecina per lo sfruttamento di acqua e sale, sotto il ricatto spudorato della cassa integrazione per 23 lavoratori.
I dirigenti regionali, deboli con i forti (il minimo era dire a Solvay “nessuna autorizzazione sotto il ricatto sui lavoratori”) e forti con i deboli (le amministrazioni di Volterra, Pomarance, Montecatini e della Comunità Montana triturati nel decorso autorizzativo (1)), insieme a Solvay ed ASA, portano per intero le responsabilità di aver segnato per almeno i prossimi trent’anni la salute e l’economia della VdC, a cui mancherà acqua vitale, con la complicità degli altri sindaci della valle, segnatamente quelli di Cecina e Rosignano.
Con la Delibera 222 del 19.3.12, assunta per aggirare le sentenze del TAR del 2007 e del 2010 (sostanziale motivazione: sull’acqua dare priorità alla popolazione), la Giunta Regionale dà corso all’invaso IDRO-Solvay alle porte di Cecina, da riempire con acqua di piena inquinata sull’ultima falda disponibile per la popolazione; dà corso al piccolo invaso di Puretta, nel Parco Naturale di Berignone (masso delle Fanciulle), dove si invaserà acqua all’arsenico, boro, mercurio provenienti dall’area geotermica per uso civile, che oltretutto conterrà appena una quantità d’acqua corrispondente alle perdite dei vecchi acquedotti di Volterra e Pomarance, gestiti da ASA; dà corso alle estrazioni di salgemma da parte di Solvay sui giacimenti dello Stato, completando l’accerchiamento del paese di Saline con sprofondamenti, subsidenze e ulteriori danni alle falde sotterranee.
Insomma, mentre dichiarano l’emergenza idrica, questi signori lavorano (in)coscientemente per aggravarla. A niente valgono neanche i recenti drammatici studi epidemiologici sugli effetti della geotermia e dell’inquinamento da cromo esavalente in Val di Cecina, con migliaia di morti e di malattie gravissime in più. Come a niente vale l’evidenza della siccità galoppante e del clima che è cambiato a causa dell’inquinamento.
Ne va della carriera di lorsignori, che è legata indissolubilmente ai profitti delle multinazionali. Fino a quando ?
(1) si veda il verbale della Conferenza dei servizi esterna del 22.12.11 sul sito della Regione.
4 aprile 2012 Maurizio Marchi |