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DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

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uranio impoverito, 3663 militari italiani con tumori Valerio Gennaro ed altri PDF Stampa E-mail

Epidemiologia e Prevenzione 2019; 43 (1): -

DOI: https://doi.org/10.19191/EP19.1.A002

Incidenza di tumori maligni (1996-2012) in giovani militari italiani inviati in missione all’estero. Analisi preliminare dei dati della Commissione parlamentare di inchiesta su uranio impoverito e vaccini (CUC)

Incidence of malignant tumours (1996-2012) in young Italian soldiers sent on mission abroad. Preliminary analysis of the data of the Parliamentary Enquiring Commission on depleted uranium and vaccines (CUC)

  1. UO epidemiologia, Direzione scientifica, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova.
  2. Prevenzione negli ambienti di lavoro e di vita, Agenzia regionale per la protezione ambientale del Veneto, Padova
  3. Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni, 17a Legislatura Camera dei Deputati
  4. L’articolo riflette le opinioni dell’autore e non quelle dell’ente di appartenenza.

Corrispondenza: Ivan Catalano - Email: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. '; document.write( '' ); document.write( addy_text95206 ); document.write( '<\/a>' ); //--> Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

Cosa si sapeva già

  • Gli studi epidemiologici finora condotti dal Ministero della difesa con i dati in suo possesso su militari italiani inviati in missione all’estero hanno evidenziato eccessi di mortalità e/o incidenza per linfomi di Hodgkin e una riduzione significativa del totale dei tumori e dell’insieme delle patologie; a ogni conclusione d’indagine si auspicava un miglioramento della qualità del dato e un supplemento di analisi.

Cosa si aggiunge di nuovo

  • La Commissione di inchiesta Uranio impoverito della camera dei deputati della 17a legislatura ha prodotto un database integrato con nuovi dati. Le informazioni provenienti dall’Osservatorio epidemiologico della difesa sono state integrate con quelle della Procura di Padova. I dati e l’esito dell’analisi risultano più informativi sullo stato di salute dei militari inviati in missione rispetto agli studi precedenti.

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Riassunto:

INTRODUZIONE: dagli anni 2000, studi epidemiologici condotti dal Ministero della difesa su militari italiani inviati in missione all’estero avevano evidenziato eccessi di mortalità e/o incidenza per linfomi di Hodgkin e una riduzione significativa del complesso dei tumori totali e dell’insieme delle patologie.
OBIETTIVI:
obiettivo di questa analisi è la valutazione di incidenza di tumore e di mortalità complessiva tra i militari italiani inviati in missione (periodo 1996-2012; 3.663 casi). Questa indagine è preliminare a uno studio retrospettivo più completo sui militari affetti da tumore (n. 6.104 casi) diagnosticati nel periodo 1973-2017 e registrati dall’Osservatorio epidemiologico della difesa (OED).
MATERIALI E METODI:
i dati sono stati acquisiti dalla Commissione uranio della Camera (CUC, 2016-2018). Per ragioni statistiche ed epidemiologiche dettate prevalentemente da numerosità, completezza e qualità delle informazioni relative ai malati (o deceduti) e alla popolazione in studio, l’indagine è stata provvisoriamente circoscritta ai soli militari maschi di età compresa tra 20 e 59 anni nel periodo 1996-2012 (3.663 casi con diagnosi di tumore; 60% del totale). I militari appartenenti alle 4 forze armate – Aeronautica, Carabinieri, Esercito e Marina – sono stati rispettivamente suddivisi anche in due gruppi: quelli coinvolti in almeno una missione all’estero (“missionari”: n. 874; 24%) e tutti gli altri (“non missionari”: n. 2.789; 76%). Con il metodo della standardizzazione indiretta dei tassi è stato calcolato il rapporto di incidenza standardizzato per età tra missionari e non missionari (SIRm) e con la popolazione generale italiana utilizzata come riferimento esterno, stimandone anche l’intervallo di confidenza al 90% (IC90%). In modo analogo, è stata indagato il rischio di mortalità complessiva nei missionari.
RISULTATI:
rispetto alla popolazione dei non missionari, l’analisi dell’incidenza dei tumori (TM) per Arma ha individuato eccessi nei missionari dell’Aeronautica (SIRm: 126,7; IC90% 107,9-147,9), Carabinieri (SIRm: 152,8; IC90% 134,0-173,7) ed Esercito (SIRm: 116,2; IC90% 108,1-125,6). Sempre nei missionari, è emerso un eccesso di rischio per specifiche neoplasie: per l’apparato emolinfopoietico nei Carabinieri (SIRm: 150,1; IC90% 106,0-207,1) e nell’Esercito (SIRm: 109,0; 90%IC 93,9-125,9); per linfoma di Hodgkin in Aeronautica (SIRm: 187,7; IC 90% 88,1-352,5), Carabinieri (SIRm: 187,3; IC90% 87,9-351,8) ed Esercito (SIRm: 104,5; IC90% 81,2-132,6); per leucemie nell’Esercito (SIRm: 142,4; IC90% 107,5-185,4). Sono stati osservati anche eccessi di rischio significativi nei missionari per neoplasie a stomaco, testicolo, rene, vescica e tiroide. Nel personale missionario della Marina è, invece, emersa una riduzione del rischio statisticamente significativa per l’insieme dei tumori (SIRm: 61,1; IC90% 51,0-72,6). I missionari hanno presentato una più alta mortalità per l’insieme delle cause.
CONCLUSIONI:
questo studio preliminare conferma la necessità di approfondire l’indagine sullo stato di salute dei militari italiani. In particolare, si dovrebbe indagare il rischio per le patologie, anche non neoplastiche successive al 2012 nei militari con età superiore ai 60 anni (a maggior rischio di incidenza e mortalità non solo per tumore). Dovrebbero essere indagati anche i possibili determinanti ambientali e personali di malattia.

Parole chiave: militari, uranio impoverito, effetto soldato sano

Abstract:

INTRODUCTION: since 2000s, epidemiological studies conducted by the Italian Ministry of Defence on Italian soldiers sent on a mission abroad showed excess mortality and/or incidence for Hodgkin lymphomas and also a significant reduction of all tumours and of all diseases.
OBJECTIVES:
this analysis aim to evaluate tumour incidence and overall mortality among Italian soldiers sent on a mission abroad (period 1996-2012; 3,663 cases). This investigation is preliminary to a more complete retrospective study on the cohort of soldiers affected by tumour (No. 6,104 cases) diagnosed in the period 1973-2017 and registered by the Epidemiological Defence Observatory (OED).
MATERIALS AND METHODS:
cohort data were acquired by the Uranium Commission of the Chamber of Deputies (CUC, 2016-2018). For statistical and epidemiological reasons, mainly dictated by the number, completeness, and quality of information concerning patients (or deceased) and the study population. The survey was temporarily limited to male military aged between 20 and 59 during the period 1996-2012 (No. 3,663; 60% of the total). Military from the four Italian defence forces – Air force, Carabinieri, Army, and Navy – were, respectively, divided into two groups: those involved in at least one mission abroad (“missionaries”; No. 874; 24%) and all the others (“non-missionaries”; No. 2,789; 76%). Using the method of indirect rate standardization, the age-standardized incidence ratio comparing missionaries and non-missionaries (SIRm) and comparing missionaries and the general population considered as an external reference (SIR) were calculated, with respective 90% confidence intervals (95%CI). Similarly, the overall mortality risk among missionaries was investigated.
RESULTS:
considering the population of the non-missionaries, the analysis of tumour incidence (TM) by military forces identified excesses in the missionaries of the Air Force (SIRm: 126.7; 90% CI 107.9-147.9), Carabinieri (SIRm: 152.8; 90%CI 134.0-173.7), and the Army (SIRm: 116.2; 90%CI 108.1-125.6). Taking into account missionaries, there was an excess of risk for specific neoplasia: for hemolymphopoietic system in Carabinieri (SIRm: 150.1; 90%CI 106.0 - 207.1) and in the Army (SIRm: 109.0; 90%CI 93.9-125.9); for Hodgkin lymphoma in Air force (SIRm: 187.7; 90%CI 88.1-352.5), Carabinieri (SIRm: 187.3; 90%CI 87.9-351.8), and the Army (SIRm; 104.5; 90%CI 81.2-132.6); for leukaemia in the Army (SIRm: 142.4; 90%CI 107.5-185.4). Significant risk excesses were also observed in missionaries for stomach, testis, kidney, bladder, and thyroid tumours. On the other hand, for missionaries in the Navy, a statistically significant risk reduction for all tumours emerged (SIRm: 61.1; IC90% 51.0-72.6). Missionaries showed a higher mortality for all causes.
CONCLUSIONS:
this preliminary study confirms the need for an in-depth survey on the health status of Italian soldiers. In particular, the risk for diseases, even non-neoplastic and after 2012, should be investigated in the military over the age of 60, who has a greater risk of incidence and mortality, not only for tumour. All potential disease determinants, both environmental and personal, should also be studied.

Keywords: army, depleted uranium, healthy soldier effect


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