Scrivici







Pubblicazioni

test

test

La sinistra è finita in discarica?

La sinistra è finita in discarica?

Non ce la date a bere

Non ce la date a bere

Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

Discarica di Scapigliato: 330 milioni di euro al Comune di Rosignano

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

DISCARICA DI SCAPIGLIATO 1982/2012

accordo Pinotti e golpisti nigerini, "fermiamoli a casa loro" PDF Stampa E-mail

Crozza, parodiando Minniti, dice "Non si può lasciare il fascismo ai fascisti".

Ecco che cosa hanno fatto Pinotti e Minniti contro i disperati d'Africa, collaborando con i golpisti nigerini, poi con i sanguinari torturatori libici. Non abbiamo dubbi che il nuovo governo Lega-M5S continui sulla stessa strada.

E invece bisogna smetterla di parlare di immigrati "irregolari": anche chi non fugge da guerre ha diritto di emigrare. I principi fondamentali  internazionali, ad oggi sono: libera circolazione di merci, capitali e uomini. O forse gli uomini sono meno importanti  delle merci e dei capitali ?

Dal sito lista disarmo 28.11.18

Niente accordo “Top secret”, il Tar rende pubblica l’intesa tra Italia e Niger.




I dettagli della cooperazione anche militare, sottoscritto a settembre
2017, non erano stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Accolto il
ricorso delle associazioni italiane

Settembre 2017: Italia e Niger firmano a Roma un accordo di cooperazione
nell’ambito della Difesa. I ministri dei due paesi Roberta Pinotti e
Kalla Moutari siglano in pompa magna l’intesa che rimane però «Top
secret»: nessun dettaglio operativo della strategia italiana di
cooperazione con i Paesi africani interessati dai flussi di immigrati
illegali diretti in Libia e poi nella Penisola e pubblicazione in
Gazzetta Ufficiale evitata, nonostante la sua natura di vero e proprio
accordo internazionale. Trapela solo la disponibilità italiana a
supportare la formazione e l’addestramento del personale delle Forze
armate nigerine.  Il Niger è infatti il <paese chiave> di questi traffici,
vero e proprio «hub» dei flussi migratori illegali diretti in Europa
dall’Africa Occidentale e sub sahariana.
A criticare questa scelta l’Asgi - Associazione studi giuridici
sull’immigrazione - e la Cild - Coalizione Italiana per le libertà e i
diritti civili – che hanno presentato una richiesta di accesso civico al
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale per
ricevere copia delle lettere del 1 novembre 2017 e del 15 gennaio 2018
inviate dal governo nigerino a quello italiano, copia dell’accordo
firmato a Roma tra il governo del Niger e quello italiano in data 26
settembre 2017. Al rifiuto della Farnesina le onlus decidono di
presentare ricorso al Tribunale Amministrativo per il Lazio nel cui
procedimento si sono costituiti «ad adiuvandum» le associazioni Cild e
Naga.
A distanza di 14 mesi, l’epilogo: il Tar ha accolto il ricorso ed ha
ordinato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
internazionale di esibire il testo di tale accordo entro il 16 dicembre
2018. «La sentenza riafferma la necessaria pubblicazione di modo che
siano sempre sottoposti al controllo della collettività e così lo sia
tutta l’attività della pubblica amministrazione anche per ciò che
concerne le relazioni internazionali», sottolineano le associazioni:
«Tale decisione è ancora più importante in un momento in cui questioni
molto rilevanti per la vita di tutti vengono gestite con decisione
amministrative che hanno soppiantato il normale iter legislativo e
politico».
La porta per la Libia
Il Niger ha visto alternarsi dall’indipendenza del paese nel 1960 sette
repubbliche, quattro costituzioni e altrettanti putsch. Il presidente
Mahamadou Issoufou, al potere dal 2011 col solito golpe, l’ennesimo
dall’indipendenza. Nelle ultime elezioni, solo concorrente avversario in
carcere, Issoufou si è accontentato del 92% di consensi. Nuovo governo
di unione nazionale con primo ministro della comunità tuareg, a frenare
le tendenze indipendentistiche dei gruppi tribali nomadi.
I tuareg nigerini, l’11 per cento della popolazione, sono insorti più
volte in passato, rivendicando la redistribuzione dei proventi minerari.
Peggio dal 2009, con la soppressione della Parigi-Dakar imposta da al
Qaeda nel Maghreb, che ha privato i tuareg dei dividendi del turismo
avventuroso. In alternativa, l’immigrazione clandestina e del traffico
di esseri umani.
Le rotte sono note, l’asse Tahoua-Tassara-Tchintabaraden-Ingal, con
Niger transito e smistamento che ospita tuttora 300 mila rifugiati in
fuga dai conflitti nei paesi vicini. Secondo l’ufficio internazionale
per le Migrazioni, il percorso via Niger è diventato la via prioritaria
verso il sud della Libia.

https://www.lastampa.it/2018/11/27/italia/niente-accordo-top-secret-il-tar-rende-pubblica-lintesa-tra-italia-e-niger-DrSivyTpawjlDvEHYBY9IL/pagina.html