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sommergibili nucleari a Livorno, nessuno ne vuol parlare PDF Stampa E-mail

Il portavoce della “Rete Civica Livornese contro la nuova normalità della guerra”  Franco Busoni

Tavolo per la Pace Jeff Hoffman

Livorno, 16 Ottobre 2018

 

Al responsabile Ufficio Protezione civile della Provincia di Livorno

Geom. Angelo Mollo

p. c. Prefettura di Livorno

Regione toscana

 

Consultando il documento dal titolo “Infrastrutture e Protezione- Piano provinciale di Protezione civile”, redatto per la Provincia di Livorno dall’ingegner Carlo Pierobon e dalla dottoressa Francesca Mela, il 19 marzo 2009, ci sembra di capire che “il quadro dei rischi”, elaborato dalla Provincia in base al disposto dell’art.9 L.R. n.67/2003, sarebbe presente nel “Programma di previsione e prevenzione protezione civile”, approvato con delibera del Consiglio provinciale n. 4 del 31 gennaio 2008.

Purtroppo, come risulta dall’allegato,  non risulta disponibile in rete tale delibera, forse per un disservizio temporaneo.

Si può immaginare comunque – e di questo si richiederebbe cortese conferma - che a questo “quadro” faccia riferimento quanto si trova alle finestre “rischi” del sito della protezione civile provinciale di Livorno.

Fra i rischi del territorio provinciale troviamo anche il rischio nucleare (http://www.protezionecivileprovincialivorno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=65&Itemid=242 )

 

Dalla lettura della pagina tuttavia questo rischio farebbe capo a “impianti nucleari”, che nel seguito della pagina (“Conseguenze per la salute”) sono identificati con “centrali nucleari”.

Non troviamo invece nessun cenno al naviglio a propulsione nucleare che interessa il porto di Livorno, come risulta dalle lettere della Prefettura di Livorno in allegato.

 

Va da sé che la “magnitudo” delle conseguenze di un incidente nelle aree portuali di Livorno per la popolazione del territorio provinciale sarebbe enormemente maggiore di quelle da un incidente in una “centrale nucleare” ai confini occidentali o orientali dell’Italia.

Come diverso sarebbe tutto il quadro della situazione emergenziale, a partire dai tempi a disposizione per la protezione delle persone, che certo – nel caso più infausto – non potrebbe andare in farmacia a chiedere le compresse di ioduro di potassio.

Oltre a tutto questo, è motivo di preoccupazione che, nell’attesa dell’aggiornamento del Piano di Protezione Civile Comunale, dal sito comunale non venga nessuna informazione alla popolazione, neppure sull’esistenza di un rischio nucleare per il territorio.

Certi della sua attenzione e di un cortese cenno di ricevuta, si conta su un controllo della pagina in questione e sulla sua collaborazione affinché il sistema di protezione civile regionale  svolga in collaborazione con gli enti interessati (si può ipotizzare che l’area di emergenza radiologica possa essere di 50 chilometri di raggio a partire da Livorno)  un’azione assai più incisiva per l’informazione della popolazione (opuscoli, conferenze, esercitazioni nelle scuole) e la stessa disponibilità delle compresse di ioduro di potassio.

Cordialità

f.to Busoni   Hoffman

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